PRIVATE FRAGMENTS OF BOSNIA

Private Fragments of Bosnia è un mio regalo dedicato a Svjetlana, la mia migliore amica di origine bosniaca, che tramite il mio lavoro volevo convincere a tornare ancora una volta a Mostar, dov’è nata, città simbolo della guerra tra bosniaci e croati del 1993, divisa dalla pulizia etnica e dagli odi religiosi, che desideravo mostrarle nel suo attuale processo di ricostruzione.
Volevo farle ritrovare la speranza, che aveva perso dopo essersene andata in America ai tempi del conflitto”.
Il “dono” di Claudia non è passato inosservato alla critica cinematografica, che l’ha premiato come miglior documentario al Genova Film Festival del 2003. Un successo inaspettato per un’opera inconsueta, in cui dice di ispirarsi al realismo essenziale della corrente scandinava del “Dogma”, il cui maggior esponente è il regista Lars von Trier. “Il mio documentario – spiega – girato prevalentemente in superotto e con la fotocamera digitale, intende testimoniare con spontaneità, senza filtro, ciò che ho provato personalmente durante questo viaggio retrospettivo in Bosnia.

Primo Premio al Genova Film Festival 2004
IDFA 2004 – Reflecting Images
Festival dei Popoli
Premio miglior documentario al Mediterraneo Video Festival 2005

Italia / 2004 / 53 min.
Regia: Claudia Tosi
Produzione: Movimenta

I THURANOS

Kerstin Stutterheim e Niels Bolbrinker sono una coppia di registi che tedeschi lavorano assieme prendendo ogni volta in considerazione tematiche diverse per i loro film: dalla “Bauhaus, ein Mythos der Moderne” nel 1998, all’industria di areoplani e per ultimo lo Swing in Germania (“it don’t mean a thing, if it ain’t got that Swing”, 1999).
Con questo loro nuovo progetto invece si interessano e iniziano a disegnare la movimentata storia di una famiglia di artisti circensi dall’inizio dell’esperienza di Konrad al teatro Apollo a Duesseldorf.
Si racconta della carriera duo padre e figlio, ma non solo: la moglie di Konrad Henriette Althoff che proviene anche da una famosa famiglia circense, poi la figlia Sabine che lavorò per parecchi anni nell’arena e nacque come il fratello Johnjohn in Sudafrica, dove i Thuranos nel 1937 arrivarono e girovagarono, quando il rapporto con la Germania divenne sinistro e insostenibile fuggendo dalla guerra vennero internati in un lager per stranieri e lavorarono in fattoria.
Lo suocero gli regalò una tenda dalla Germania con la quale i Thuranos poterono fondare il loro proprio circo, da dove poi crebbero e vennero seguiti da colpi di successo e trionfi in tutto il mondo.

Per più di due anni i due registi Kerstin Stutterheim e Nils Bolbrinker, li seguirono e li osservarono in casa e in viaggio, privatamente e al lavoro, cercando di legare bene insieme nel film la vita della famiglia e la loro storia del passato con delle bellissime immagini del loro personale archivio.

Ma la storia viene anche presa da un altro punto di vista, quello della figlia maggiore Jeanette, la quale nonostante cercasse di sforzarsi per riuscire a sviluppare in lei la vena artistica dei genitori non ci riuscì e ancora oggi si lamenta di quella vita instabile e insicura che le fu imposta.

Da vedere, interessante il film, soprattutto per le immagini originali molto belle del loro personale repertorio del passato (ci s’innamora dei pezzi di Super 8 che mostrano le loro prime esibizioni…) queste immagini giustificano la rappresentazione dell’estetica della documentazione nel cinema.
Quella perdita dei colori nei magici sguardi sfocati in Super8 ci fanno vivere nel passato del circo in un’avventura tra cielo e terra…

Germania / 2004 / Colore / 35mm / 95min
Regia: Kerstin Stutterheim / Niels Bolbrinker
Produzione: Mediopolis Berlin / Alexander Ris / Jorg Rothe
Coproduzione: Medienboard Berlin Brandernburg- /Filmstiftung NRW Germany ARTE Germany / NDR Germany / WDR Germany

LA VITA COME UN VIAGGIO AZIENDALE

Silvano Bignozzi e Lino Toselli sono viaggiatori molto particolari.
I due venditori, originari della zona di Bologna, hanno lavorato per la stessa ditta per 30 anni, vendendo grappa, spumante, e camomilla ai bar e ristoranti della zona. Nonostante le loro differenti tecniche di vendita, sono entrambi molto bravi nel loro lavoro. Così bravi da aver vinto 25 viaggi premio negli angoli più esotici del pianeta – tutti offerti dalla ditta per cui lavorano. Quest’anno andranno a Cuba – il loro ventiseiesimo viaggio premio – e sebbene la ditta non lo sappia, anche il loro ultimo viaggio.

La grande novità consiste nel fatto che dopo un quarto di secolo di viaggi attraverso Marocco, Brasile, Thailandia, Kenya, California, Messico, Egitto, Bali, Santo Domingo… Bignozzi e Toselli diranno finalmente addio ai viaggi organizzati per concedersi una vacanza per conto loro, andando a zonzo per l’isola di Cuba.

Ciò che rende la storia interessante è il fatto che il regista Paolo Muran ha ripreso 15 dei 26 viaggi premio di Bignozzi e Toselli. Ha visto la loro amicizia crescere attraverso cavalcate in sella ai cammelli in Arabia Saudita, ballerine in topless nei locali dell’Uruguay, avventure in parapendio in Argentina, e porte di hotel a cinque stelle che sembrano non volersi mai aprire, nonostante i ripetuti tentativi di inserire la chiave elettronica.

Questo non è un tipico film sul turismo italiano. Non ci sono viaggi in gondola tra i canali di Venezia né visite al Duomo di Firenze. Al contrario due italiani – che non avrebbero mai messo piede fuori dal territorio italiano se non con un viaggio organizzato – mostreranno un pezzo di vera Italia al resto del mondo.

Non solo accompagneremo Bignozzi e Toselli attraverso un quarto di secolo di viaggi da favola in alcuni dei più lussuosi resort del mondo (grazie alle bellissime riprese d’archivio girate negli anni da Paolo) ma vedremo anche i due venditori all’opera nelle proprie aree di vendita, per carpire i segreti che hanno fatto loro vincere una vita di spedizioni in groppa agli elefanti ed escursioni in elicottero. Acquisteremo familiarità con il mondo dei “viaggi incentive” e impareremo a conoscere una “strana coppia”di amici uniti dalla loro abilità di venditori.

I VIAGGI PREMIO O VIAGGI INCENTIVO:
Si tratta di viaggi-premio organizzati dalle grandi aziende, quasi sempre in terre esotiche, per gruppi di 50/80 venditori che durano solitamente 9 giorni e 7 notti. Ogni anno circa il 65 – 70% della forza vendita si aggiudica il viaggio raggiungendo le quote annuali richieste.

Vengono soddisfatte tutte le necessità dei partecipanti: sistemazione in hotel a 5 stelle, spettacoli turistici famosi, cibo locale e folklore, tour guidati e trasporti confortevoli.

I viaggi premio hanno l’obiettivo di coinvolgere il personale di un’azienda.
È un modo per suscitare una motivazione capace di incidere realmente sulle prestazioni del personale: infatti, l’esperienza vissuta genera una serie di ricordi così intensi da riempire i dialoghi di tutto un anno, crea amicizie e senso di appartenenza, tutte cose che non si otterrebbero con la vincita di un oggetto, per quanto bello e costoso.

IL VIAGGIO INCENTIVO INCLUDE

L’abbronzatura: necessaria perchè è il segno del cambiamento, la testimonianza evidente del passaggio dal freddo dell’Emilia al caldo di un posto esotico, e generatrice, al ritorno, di domande da parte dei clienti.

Le escursioni: danno un senso un po’ epico al viaggio, l’idea di aver fatto anche qualcosa di un po’ pericoloso.

I regali: gli ultimi giorni, dopo che per tutto il viaggio ci si è informati sui prezzi, si va a fare “il raid dei regali”.
I venditori hanno già la casa piena di batik, lance da guerriero, enormi copricapi, gusci di tartarughe o animali imbalsamati, mascheroni, statuette.
Mogli e figli implorano di non portare più niente.

Le guide: sono sempre di corsa e inspiegabilmente spingono continuamente il gruppo ad andare più veloce. I tour sono interminabili e sempre accompagnati da storie clamorose: Bignozzi e Toselli hanno visitato 5 paesi dove è stato girato Apocalypse Now e hanno ammirato 11 delle 7 meraviglie del mondo.

Il cibo: è un altro tema costante, l’incontro diffidente con i piatti sconosciuti. Nonostante il fatto che nella maggior parte dei viaggi venga offerta una versione “ammorbidita” del cibo locale, o il cosiddetto “cibo europeo”, la frase ricorrente nel gruppo è: “Però se a questi qui gli diamo un piatto di spaghetti sono più contenti!”.

Il mare: non c’è posto marittimo al mondo, dall’isoletta tropicale alla spiaggia famosa o esclusiva dove non scatti implacabile il confronto: “..certo che il mare della Sardegna…”

Italia / 2007 / 52 min o 84 min
Regia: Paolo Muran
Produzione: Pierrot e la Rosa
in associazione con Stefilm e CULT

HOW I AM

Quando possiamo dire di conoscere davvero una persona? E’ necessario uno scambio verbale oppure è possibile osservare soltanto il linguaggio del corpo per avvicinarsi all’altro?
Con Patrick queste teorie si svuotano di significato. Le sue parole ‘dette’ e il suo corpo raccontano del suo handicap, ma non ci danno nessuna informazione sulla sua essenza. É impossibile intuire ciò che prova, ciò che sente, ciò che è. C’è un abisso tra il suo essere interiore e il suo apparire. Solo i suoi testi ‘scritti’ ci permettono di conoscerlo, offrendoci uno sguardo sulla sua anima.
Mettendo a confronto le immagini di Patrick e i suoi testi, ci appare evidente il grande contrasto tra il suo mondo affascinante e misterioso e il suo corpo scoordinato, ma il film ci offre anche un’opportunità unica di assistere ad una fusione tra queste due realtà. Durante i dialoghi con Patrick, lo osservavo digitare lettera dopo lettera i propri testi e, alla fine, mi colpiva vedere come, lentamente, tutte queste lettere dessero forma ai suoi pensieri.
Questo faticoso processo mi a ha fatto capire quanto forte e preziosa può essere la ‘parola’ e allo stesso tempo quanto questa, a volte, può risultare non sufficiente a raccontare degli stati d’animo.
Questo film non spiega cos’è l’autismo, ma offre una descrizione soggettiva su ciò che significa convivere con l’autismo. E’ allo stesso tempo per Patrick una possibilità di raggiungerci attraverso parole proprie.

Diretto da Ingrid Demetz
co-regia e montaggio Caroline Leitner
fotografia Daniel Mazza
produzione: Zelig film

Selected INPUT 2009

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